Ciao ragazzi, sono Benedetta Parodi! Benvenuti nella mia Cucina!
Scherzi a parte non sono qui per cucinarvi qualcosa, né per illustrarvi una ricetta ma per spiegarvi esattamente la differenza tra i due principali piani cottura: il piano a gas e il piano a induzione.
Per il piano a gas purtroppo c’è ben poco da dire, è un piano cottura ormai collaudato, dato che è sul mercato da 50 anni. Non c’è niente in termini tecnologici dentro questo elettrodomestico, l’unica differenza che si può evidenziare è nella tipologia di fiamma: esistono modelli a fiamma tradizionale dove i bruciatori generano il fuoco lateralmente oppure a fiamma verticale.
Per il piano a induzione si apre un mondo invece. L’induzione è il futuro, infatti in Italia siamo gli unici rimasti ancora con piani cottura a gas, all’estero si ragiona già da tempo solo sull’elettricità, quindi piani cottura elettrici o a induzione.
Perché questo? Perché nell’induzione non ho nessuna dispersione di calore. Voi provate a immaginare qualsiasi pentola di qualsiasi diametro, ecco l’induzione una volta posizionata la pentola sul piano reagisce solo con il diametro, quindi il calore è diretto nelle stoviglie.
Inoltre con questa tipologia di piano cottura, ho la precisione assoluta della temperatura. Se ho fatto un sugo impostando ad esempio come temperatura 8 e il sugo è venuto bene, ho la certezza che se imposto la stessa identica gradazione il risultato sarà esattamente lo stesso. Peraltro tutti i migliori chef stellati stanno andando in questa direzione.
Per il piano cottura a induzione ovviamente - ma lo sapete meglio di me - ci vogliono delle pentole adeguate . Come riconoscere quelle che potrebbero funzionare su questo piano cottura? Basta prendere la pentola e una semplice calamita, se la calamita si attacca sul fondo della stoviglia allora questa funzionerà su un piano cottura a induzione.
Molti di voi hanno paura ad acquistare questi piani cottura ad induzione perché pensano a un consumo eccessivo di energia elettrica rispetto alla portata del contatore. Non preoccupatevi, anche se avete il classico contatore Enel da 3 chilowatt, i piani cottura di ultima generazione hanno tutti il power management, ovvero la possibilità di limitare l’assorbimento elettrico fino a 1,5 KW.
I piani a induzione posso essere di diverso tipo. Prima di tutto può cambiare la misura: nel video vedete un piano cottura da 90 cm, quindi quasi professionale ma potrebbero essere di differenti misure a seconda delle esigenze.
Dopodiché può cambiare la disposizione interna delle zone di cottura. I più semplici hanno le quattro zone disegnate sul piano, o con quattro circonferenze o con quattro croci. In quel caso la pentola va esattamente centrata in quel punto.
Poi abbiamo i piani cottura misti, ovvero dove ho: due zone disegnate e una zona espandibile.
Nella zona espandibile, che è caratterizzata o da un’area tutta tratteggiata o da un’area delimitata da un perimetro, funziona tutto quello che vado a inserire. Si arriva ad avere piani a induzione come quello nel video, dove è tutta zona espandibile. Quindi nella zona espandibile posso mettere: due pescere o 8 moka per il caffè e funzionerà tutto senza problemi.
Inoltre su queste tipologie di piani è possibile memorizzare le temperature, solitamente in 3 zone, dalla più forte alla più debole. Il classico esempio è: << posiziono la pentola davanti per far bollire l’acqua quindi mi serve un forte calore, la sposto un pochettino più indietro quando butto la pasta. La tengo invece in fondo quando devo mantenere il sugo caldo. >>
Poi ragazzi, mi riferisco soprattutto ai single: non parliamo della praticità di pulire un piano a induzione. Immaginatevi il gas: manopole, manopoline, bruciatori da smontare. Il piano cottura a induzione, una volta che si è raffreddato, con due “spruzzini” di detersivo e un panno umido torna a esser nuovo.
Sono sicuro che i tortelli della nonna, fatti col classico piano cottura a gas, siano i più buoni che avete mai mangiato ma il futuro e il presente è qui tra noi ed è il piano a induzione.